Da sempre abbinare la propria immagine all’arte ha rappresentato una strategia vincente per le aziende. Queste, non solo, con azioni mecenatistiche, si rendono protagoniste di iniziative meritorie, rafforzando la propria reputazione. Ma ricevono anche spunti creativi, riuscendo a intuire per primi, grazie alla capacità di molti artisti di cogliere segnali deboli, ad anticipare le tendenze. Naturalmente i tempi passano e i rapporti tra arte e impresa si evolvono.
A reinterpretare il rapporto tra committenza aziendale e contemporary art è Sabrina Ravanelli. Trentina di nascita, ma milanese d’adozione, protagonista di importanti mostre personali e collettive (alcuni suoi lavori sono state ospitati al Padiglione Armenia della Biennale di Venezia 2017), presente con le sue opere ad aste internazionali, come quelle di Art Rite, e italiane (in autunno sarà battuta a Meeting Art) ha dato vita alla Brand art, un movimento artistico che consiste nel rappresentare un’immagine che ricorda un’azienda, sovrapposta ai brand dell’azienda stessa, attraverso una raffinata tecnica materica. Tra i suoi clienti si annoverano realtà come Acqua Sant’Anna, Elettric80, Valorugby Emilia, Atlantic Technologies, B&B Hotels e Paul Shark.
Ma non sono solo “aziende” a ricorrere all’opera dell’artista. Anche gli studi professionali lo fanno. Recentemente, ad esempio, lo studio di dottori commercialisti Beretta Zanoni & Associati, con sede legale in via Festa del Perdono, a Milano, ha commissionato a Sabrina Ravanelli un’opera che ricordasse la città meneghina. E’ stata scelta la Statale, oltretutto vicina allo Studio. Dalle aziende, agli uffici professionali, alle persone fisiche. Conquistati dai lavori dell’artista, alcuni committenti dell’area business fanno un salto nel privato e richiedono ritratti personali, dei propria cari o, comunque di soggetti graditi. Insomma, l’arte su committenza è tornata protagonista.