Flavia Tibaldi Author

A New York in auge la Y generation

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La popolazione di New York è ringiovanita dopo la pandemia. Nella Grande Mela infatti, dal 2019 ad oggi la percentuale di giovani (tra i 24 e i 35 anni) è aumentata del 15%.

Durante il covid  la città aveva conosciuto un esodo importante, soprattutto da parte degli over 50: a causa delle gravi restrizioni e degli spazi ristretti della metropoli, in molti avevano preferito trasferirsi, acquistando, affittando o sfruttando seconde case fuori città. Tra i posti preferiti il Connecticut, il Nord dello stato di New York, il New Jersey e, per i più abbienti, gli Hamptons, la tradizionali e località balneare dei newyorkesi ricchi.

Altri avevano addirittura deciso un cambiamento di vita, trasferendosi in Florida o Tennessee ( in particolare modo Nashville), complice anche una tassazione agevolata. Molti esperti di mercato immobiliare avevano presagito la fine di new York  da un punto di vista immobiliare e culturale. Ma per l’ennesima volta la città ha sfoderato la sua energia e il suo potere attrattivo, dimostrando  di essere il luogo dei continui flussi e cicli. Una nuova popolazione , principalmente di giovani, proveniente soprattutto da Pennsylvenia e Connecticut si è infatti trasferita negli ultimi mesi nella metropoli che, attualmente vede i 2/3 dei lavoratori di nuovo in ufficio di persona. A causa di questo cambiamento, sono mutate anche  le zone predilette nella città.  

Nel passato le zone più richieste erano la famosa Upper East side, con le celebri strade Fifth e  Park avenue e, successivamente anche Upper west, Side,  in seguito alla valorizzazione della zona di Columbus Circle. Questo trend era calato negli anni a favore di zone più alla moda come Downtown (la parte a sud della città )e Brooklyn. Tale  tendenza si è accentuata in questi giorni in quanto queste ultime zone sono le preferite proprio dai giovani, che stanno ripopolando la metropoli. ”Ho sempre creduto in New York, anche nei momenti più duri del lockdown”, afferma Lavinia Giuliani. Ricci, agente di  Brown  Harris e Stevens, una delle più note agenzie di New York “Lavoro qui da più di vent ‘Anni e dico ai miei clienti che bisognerebbe sempre comprare nei momenti di crisi immobiliare : il mercato di New York non tradisce mai”.

In effetti, nel 2021 si sono registrate più vendite immobiliari che nel 2019 e gli affitti sono aumentati del 20%.  “Le zone più gettonate al momento sono cambiate in seguito all’ ondata di giovani professionisti che è arrivata in città e i quartieri sono Trbeca, West e East Village, Sono, Tribeca e Brooklyn”, osserva Giuliani Ricci, “ma sono sicura che di qui a qualche mese tutta Manhattan tornerà a splendere più di prima”

Flavia Tibaldi

Avvocato, collaboratrice free lance di testate giornalistiche su temi di diritto, vive tra Milano Londra e Miami. Ha maturato una esperienza nel settore immobiliare come avvocato e investitore.

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Londra: 200.000 gatti salvati dalla strada

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Cats Protection è la più grande associazione britannica che si occupa dei gatti abbandonati: i suoi 250 volontari, dislocati in 35 sedi diverse, abbandonati: ne aiutano 200.000 ogni anno e il suo scopo è di eliminare il randagismo.

Ai gatti che vengono trovati o portati al centro sono immediatamente somministrate le necessarie cure; nei casi più gravi i felini vengono ricoverati negli attrezzati centri di assistenza. Dopodiché inizia la procedura per adattarsi al nuovo ambiente. Essa può essere “reale” o a distanza. La prima è possibile solo dopo uno scrupolosissimo esame dell’adottante, che deve essere responsabile e provare di amare i getti e di potersene prendere cura.

Viene esaminata la sua casa, che non deve presentare pericoli per l’animale e anche l’ambiente, molto importante per il gatto: infatti, quelli che ad esempio tristemente sono stati maltrattati, sono molto più diffidenti e necessitano di attenzioni particolari. come pure i gatti anziani non sono abituati a condividere spazi con altri felini, tanto meno con altri animali. Ogni anno Cats Protection trova casa mediamente a 40.000 gatti.

 

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Flavia Tibaldi, Lucio Fontana a New York

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Scrive Flavia Tibaldi da New York: è stata inaugurata il 23 gennaio scorso al Met ( Metropolitan Museum Art)  una mostra dedicata al grande artista italo- argentino (era nato a Rosario, nel 1899) Lucio Fontana , intitolata “Lucio Fontana on the Threshold”.

La retrospettiva -la prima dopo più di quaranta anni- comprende sculture, ceramiche, dipinti e disegni dal Maestro dello Spazialismo, eseguiti tra il 1931 e il 1968 (l’anno della scomparsa dell’artista).

Oltre ai classici “tagli” si possono ammirare le prime serie delle sue tele perforate ( “Buchi” o “Crateri”) come anche dipinti con vetri di Murano incastonati.

La mostra sottolinea quindi ancora una volta la grande attività di multiforme sperimentazione dell’artista in tutte le forme di arte visiva.

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Flavia Tibaldi, Ashurbanipal al British Museum

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Scrive Flavia Tibaldi da Londra: è in corso al British Museum la mostra su Ashurbanipal, Re dell’ antica Assiria. Non molti sanno che  è stato l Sovrano più potente del mondo per quarant’ anni, ( dal 669 al 631 avanti Cristo) , quando l’ Assiria comprendeva gli attuali Libano, Israele, Giordania, Siria,  Iraq e parte della Turchia, dell Egitto dell ‘ Iran  e dell Arabia Saudita. Era un personaggio eclettico: colto, atleta, grande soldato molto amato dal popolo anche in quanto promosse la cultura e l arte nel Paese.

La mostra racconta la storia del Re  attraverso una magnifica collezione di arte : sculture, mobili, dipinti,  illustrazioni provenienti da papiri antichissimi. SI può anche ammirare una ricostruzione della capitale dell Assiria, Ninive (sita  nell odierno Iraq) , sita sulla riva sinistra del fiume Tigri  . Ashurbanipal la aveva ingrandita e abbellita, soprattutto di aree verdi:  i giardini si estendevano per  50 chilometri  dalla pianura alle montagne, con un sistema di irrigazione molto complesso che si avvaleva di  un grande acquedotto che drenava acqua da oasi vicine. Addirittura alcuni studiosi sostengono che la città di  Babilonia, famosa anche essa per i suoi  bellissimi giardini e le terrazze pensili, fosse in realtà Ninive. In effetti gli scavi di Babilonia non hanno mai dato alla luce resti di una città grande ed articolata; sono stati gli antichi scrittori che l hanno così descritta e raffigurata.  Pertanto, vi è tra gli studiosi chi pensa che la città fosse una sola, per l appunto Nininve. Un fitto mistero avvolge la fine dell’ avventurosa vita di Ashurbanipal, che fu trovato morto nel Palazzo della capitale per motivi non chiari.

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Flavia Tibaldi, cresce l’interesse per l’arte su carta

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Scrive Flavia Tibaldi da Lugano: si è conclusa  al Centro Esposizioni “ Wopart” ( works on paper art) fiera- mercato internazionale che espone unicamente opere su carta, dal periodo antico al contemporaneo. Giunta alla sua terza edizione, è stata quest’ anno organizzata da Lobo Swiss  e diretta da Luigi Belluzzi. L’interesse per questa mostra è esponenziale e internazionale : il primo anno esponevano trentasette gallerie di  otto Paesi e in sole tre edizioni sono passate a ottantasei,  provenienti da sedici Nazioni. Anche  il livello degli espositori è ora molto alto: tra  gli italiani Speroni, Galleria Continua ,Le Pleiadi, Pandora Old Maseter, Eugenio Falcioni & EF arte, Paola Colombari, Lia Rumma ;  Wienerroither & Kohibacher  , Gildens. Numerosi gli eventi e  i dibattiti organizzati durante la fiera,  incentrati  su arte e anche economia legata all arte.

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Biennale 2017, si riparte da quota 500mila

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L’ultima edizione, quella del 2015, aveva già segnato un risultato eccezionale: la caduta del muro delle 500mila presenze. Secondo i dati ufficiali, presentati a fine rassegna, l’affluenza del 56esimo appuntamento con la Biennale di Venezia si è assestata su 501,502 visitatori contro i 475mila del 2013, a cui si devono sommare i 24.065 partecipanti alla vernice, 2.500 dei quali paganti attraverso la Biennale Card.

Significativa l’alta presenza dei giovani e degli studenti che hanno rappresentato il 31% dei visitatori totali. Va ricordato che Biennale 2013, da parte sua, aveva stabilito il record di visitatori, con 475 mila presenze, l’8% in più rispetto all’edizione 2011, che a sua volta, aveva superato del 18% quella del 2009.

E l’edizione 2017 promette di battere tutti i record.

 

Un po’ di storia. La prima edizione della Biennale ebbe luogo il 30 aprile 1895: l’ amministrazione comunale di Venezia, guidata dal sindaco Riccardo Selvatico ( docente all’ Accademia delle Belle Arti), aveva deliberato nel 1893 di istituire una Esposizione artistica nazionale da tenersi a scadenza biennale. All interno dei Giardini Napoleonici di Venezia venne , quindi, costruito il Padiglione Pro- arte , con una stanza dedicata a ciascuna regione italiana accanto ad alcune sale per artisti stranieri. Il grande successo delle prime edizioni comporto’ l ampliamento della struttura : nel 1907 il Belgio costruì il primo padiglione nazionale . Seguì l’ Olanda e la Spagna e negli anni 26 edifici, per un totale di 29 Nazioni attualmente rappresentate ai Giardini. Nel frattempo l’ esposizione si estese anche all’ Arsenale e altri padiglioni vennero ospitati in diverse zone della città. Alla Biennale hanno esposto i più grandi artisti (all’epoca) contemporanei : Gustav Kimt ( 1899), Renoir, Courbet ( 1910), Matisse, Cezanne, Van Gogh, ( 1920), Modigliani (1922), Chagall ( 1928), De Chirico (1930), Dalì, Kandiski, Miro’ (1948), Pollock (1950), Koons ( 19901), Damien Hirst e Cattelan.

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