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Venini lancia “Acqua e Contrasto” nel cuore di Milano

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Firmate da Michela Cattai e  prodotte da Venini, le esclusive opere con cui la nota azienda di vetri d’arte muranese continua il suo percorso all’insegna della contaminazione culturale.

Le collezioni Acqua e Contrasto: una serie di pezzi in edizione limitata in vetro soffiato di Murano che l’artista ha realizzato in sinergia con la storica vetreria artistica in l’occasione di “Ridefinire la tradizione: l’arte contemporanea del vetro veneziano”. L’esposizione personale dell’artista, andata in scena lo scorso Maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Giappone, ha rappresentato un punto di incontro fra culture, nel segno dell’eccellenza italiana.

Ispirandosi alla cerimonia giapponese del tè e grazie all’abilità manifatturiera dei maestri vetrai della storica fornace, Michela Cattai ha dato vita a opere materiche dal forte impatto visivo e dalla forma sinuosa e mossa,  arricchita da una speciale lavorazione a freddo. Il progetto Contrasto è una “limited edition” di 49 pezzi nei colori Menta e Uva mentre Acqua è costituita da 19 opere nei tre modelli MIZUSASHI contenitore acqua fredda, ICHIRINZASHI piccolo vaso per un fiore e NATSUMECHE contenitore per tè matcha, declinati nei colori Menta e Uva.

Capolavori con cui Michela Cattai ha unito due mondi : “Mi sono avvicinata con molto rispetto a questo rito antico, unendo la tradizione dell’arte vetraria e le particolari competenze di VENINI all’affascinante e antica cultura nipponica”, racconta  parlando della collezione Acqua. Silvia Damiani, Vice Presidente del Gruppo Damiani invece dichiara:Abbiamo accolto il progetto con entusiasmo per creare un ponte tra culture diverse, tra Oriente e Occidente, e grazie all’abilità manifatturiera dei maestri vetrai è nata una collezione di oggetti in vetro soffiato e lavorato a mano. Il focus è la ricerca di un’armonia in un momento di condivisione, l’espressione creativa attraverso l’opera”

Venini prosegue così il suo viaggio all’insegna della contaminazione culturale già decollato con “Unity”, una collezione griffata dal designer americano Marc Thorpe, che racconta l’incontro tra la cultura artigianale del Senegal e l’arte vetraria di Venini, “made in Italy”.

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Ermanno Scervino sfila l’autunno inverno 2019/20

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Ermanno Scervino prevede cristalli e pietre preziose per il prossimo autunno/inverno 2019, che si trasferiscono su capi di una raffinata sartorialità fiorentina.

Una donna glamour, nella sua espressione più contemporanea. I cristalli applicati sulla maglieria e sui tessuti maschili come gessati, principe di Galles e Pied de Poule. creano scintillanti fantasie, come anche borchie gioiello su giacche o abiti sottoveste in pizzo, decorazioni in glitter e smoking iper-femminili ridisegnano silohuette di donne cntemporanee.. La pelliccia è rigorosamente eco e minuziosamente intarsiata. La pelle, morbida come seta, è usata in maniera inedita per capispalla, abiti e camicie.

Nel gioco maschile/femminile, è anche l’uomo ad attingere al guardaroba della donna con maglioni sparkling, eco-pellicce animalier, foulard e cappelli e non solo….

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Venini, aumento di capitale di 4 milioni di euro

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Aumento di capitale di 4 milioni di euro per Venini, sottoscritto interamente dalla famiglia Damiani che nel 2016 aveva acquisito la quota di maggioranza della storica vetreria e oggi, grazie a questo intervento, detiene oltre l’89% del totale.

 “L’aumento di capitale appena deliberato ha lo scopo di rendere il patrimonio aziendale più solido  e consentire lo sviluppo di nuove prospettive. Fra i prossimi obiettivi c’è soprattutto quello di entrare in maniera sempre più significativa nei mercati asiatici, oltre a rafforzare quelli di tradizione come l’Italia e gli USA. Abbiamo fatto questo investimento con grande entusiasmo perché crediamo fortemente nella straordinarietà di Venini e nelle potenzialità di un brand che oggi torna a essere ambasciatore dell’eccellenza del made in Italy. Venini rappresenta il perfetto incontro fra design di qualità e savoir faire, continuando a raccontare l’unicità di quell’italianità apprezzata nel mondo”, ha commentato Guido Damiani, presidente del gruppo Damiani che, con quasi cent’anni di storia nell’ambito del lusso, vanta marchi come Damiani, Salvini, Bliss, Calderoni, Rocca e, appunto, Venini.

Venini, fondata nel 1921, è sempre stata il punto di riferimento nell’ambito dell’arte vetraria. Gio Ponti, Mimmo Rotella, Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Massimiliano Fuksas, Gae Aulenti, Peter Marino, Ettore Sottsass, Tadao Ando, Ron Arad e molti altri designer di fama mondiale si sono confrontati con la tradizione secolare della lavorazione del vetro che gli artigiani della fornace tramandano di generazione in generazione.

Venini non ha mai rinunciato ai propri valori e l’intervento della famiglia Damiani come nuovo socio di maggioranza ha permesso, in meno di due anni, di avviare un piano di sviluppo tant’è  che le performance del brand sono migliorate sensibilmente, come dimostrano gli ultimi risultati di bilancio, con vendite in aumento del 30%. Tale strategia ha riportato in positivo anche il margine operativo e con questo nuovo innesto di capitale si è voluto rafforzare il patrimonio sociale, dopo le recenti aperture della boutique in via Montenapoleone a Milano e di quella di Ginza a Tokyo.

Gli oggetti d’arte Venini vengono battuti ad aste importanti raggiungendo cifre da record:  “La Sentinella di Venezia” del 1962, di Venini, è l’opera di vetro di Murano più pagata della storia, con ben 737mila dollari.

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