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Fuorisalone 2023, Senini presenta tre prodotti green per il benessere dell’uomo

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Al Fuorisalone 2023Senini si è presentata al pubblico della Design Week con tre linee di prodotto esclusive per il benessere dell’uomo e dell’ambiente, e ha incantato il pubblico con una performance “stellare”.

Da sinistra, Chiara Osnago Gadda, Event manager e direttrice dell’ufficio stampa di Senini con il marito Alberto Rimoldi, Gabriele Chizzola, Coo di Tempini 1921 e Bruno Alesso, Ceo de “La Sirenetta Resort & More Experience”, che ha organizzato il catering dell’evento

Incarnando a 360° l’essenza di “Laboratorio Futuro”, il tema prescelto per l’edizione 2023 del Fuorisalone, focalizzato su progettazione sostenibile, circular economy, innovazione dei materiali, rigenerazione urbana e intelligenza artificiale, che propone al pubblico una riflessione su come immaginiamo il nostro futuro, Senini Srl di Montichiari (BS), azienda leader in Italia nella produzione di pavimenti autobloccanti, cordoli, blocchi per murature, da anni impegnata in attività di ricerca e sviluppo su materiali eco – compatibili per l’edilizia, ha scelto la “Boutique – Tempini 1921” di via Pisoni, 6 a Milano, nel quadrilatero della moda – fiore all’occhiello di Tempini 1921. Queste, nel dettaglio, con le loro rispettive peculiarità:

– Tecnocanapa, la gamma completa di prodotti brevettati e soluzioni complete per l’involucro in canapa e calce, che rappresenta l’edilizia del futuro in quanto costituita da materiali naturali, sostenibili e ad alta efficienza energetica. Blocco Ambiente®️, Bio Beton®️ Pronto, e Bio Beton®️ 500 Venezia sono le soluzioni ideali per la nuova costruzione e la ristrutturazione. Composti unicamente da Canapulo, Legante Dolomitico Naturale e Microorganismi Simbiotici, sono in grado di massimizzare salubrità, risparmio energetico e confort abitativo.

– Ecotop Superior, la linea di pavimenti fotocatalitici, pavimentazioni autobloccanti per esterno che grazie al principio fotocatalitico contenuto nella loro superficie contribuiscono in modo concreto alla riduzione delle sostanze nocive nell’aria. Vantano infatti, caratteristiche che la rendono unica quali una superficie compatta e uniforme con una chiusura perfetta, migliore di una pietra naturale in quanto non assorbe, è antiscivolo e pulisce l’aria per mezzo della fotocatalisi; l’aggiunta di speciali additivi che riducono l’insorgere di fenomeni quali le efflorescenze; l’idrorepellenza con il sistema idrocare (che mantiene i colori, evita l’insorgenza di muschi e licheni, ha una migliore resistenza gelo disgelo…); l’utilizzo di minerali di alto pregio che conferiscono una particolare brillantezza; durata e costanza di tonalità; un’eccellente indice di riflettenza solare che riduce l’assorbimento dei raggi, mantenendo più fresca la superficie;

– Glow in the dark, la linea di pavimentazioni e lastre che, grazie alle pietre fotoluminescenti contenute nello strato superiore, assorbono la luce (solare o artificiale) durante il giorno e la rilasciano nella notte creando una magica atmosfera.

E proprio quest’ultima linea, è stata “Guest star” della serata del 20 aprile. Accompagnato dalla bellissima e suggestiva performance musicale di Save L. Violin, il protagonista indiscusso dell’evento è stato presentato al pubblico in un crescendo di suspense “scintillante”, anzi “stellare”. Tali pavimentazioni e lastre sono infatti adatte per illuminare percorsi, giardini, viali o per qualsiasi uso che l’immaginazione possa suggerire. Un modo semplice ma intelligente per migliorare la bellezza dell’ambiente. Recentemente, inoltre, sono state aggiunte alla serie anche le lastre per rivestimento di pareti, per estendere questo sistema agli edifici. Le coperture delle pareti ventilate, possono essere create usando le lastre SENINI che si illuminano nell’oscurità producendo un effetto unico e bellissimo. Il tempo non riduce la funzionalità del sistema e non è necessario nessun tipo di attrezzatura per ottenere l’effetto luminoso.

“L’ecosostenibile è sano, bello e a misura d’uomo.” afferma Massimo Senini, Presidente del Gruppo Senini. “In Senini abbiamo sempre avuto una particolare sensibilità per i temi ambientali e siamo stati i primi, nel settore, ad ottenere, oltre vent’anni fa, la certificazione ambientale ISO 14001. Non a caso, i prodotti da pavimento esterno della linea Ecotop sono stati scelti da EXPO Milano 2015 per la loro capacità di abbattere l’inquinamento atmosferico grazie al processo di fotocatalisi e con la linea Tecnocanapa, dal 2015, operiamo anche nel settore della bioedilizia, dei materiali da costruzione naturali e delle tecnologie per l’efficienza energetica, puntando alla riduzione dei consumi energetici di edifici nuovi ed esistenti e al miglioramento del comfort abitativo degli occupanti. Le case del futuro, infatti, saranno sempre più costruite con materiali naturali: una tendenza in forte crescita che contribuisce a preservare l’ambiente e ad assicurare una migliore qualità di vita per tutti. Per questo ci impegniamo ad offrire prodotti dalle enormi potenzialità, con un passato importante e credibile, riscoperti, innovati e destinati a diventare i protagonisti assoluti delle nuove costruzioni”.

“L’utilizzo di materie prime naturali, la qualità del prodotto, le ottime prestazioni drenanti di molti formati, assicurano l’impegno della Senini per la salvaguardia dell’ambiente e la qualità della vita”. afferma Gabriele Chizzola, COO di Tempini 1921, nonché Strategy Manager de la “Boutique – Tempini 1921”. “Siamo onorati di aver presentato nella nostra “Boutique”, al pubblico della Design Week milanese, i prodotti Senini perché in Tempini amiamo i legami con il territorio e Senini rappresenta senza ombra di dubbio, un’eccellenza della sostenibilità, prerogative queste, che vanno quindi divulgate a macchia d’olio e fatte conoscere ad una platea più vasta possibile”.

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La Sirenetta Resort, il Green&Blue Wellness per il risveglio dei sensi

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Un sogno e un progetto imprenditoriale impegnativo, ambizioso e in continua evoluzione, con la volontà di continuare a portare nuove opportunità e percorsi emozionali nello splendido territorio cuneese. Ma anche, e soprattutto, un fiore all’occhiello, capace di creare attività culturali, sinergiche e parallele, tutte focalizzate su un imperativo categorico: il Green & Blue Wellness.

E’ questa la sfida intrapresa dal poliedrico e vulcanico Bruno Alesso, vero e proprio gentiluomo dei tempi moderni, imprenditore affabile ed altrettanto gradevole, pacato, ma al tempo stesso molto sicuro di sé e della sua forte personalità, quella di un  visionario che, investendo sul suo territorio natale, Savigliano per la precisione, un incantevole comune della provincia di Cuneo, ricco di storia e di tradizione, ha messo “savoir faire”, tenacia e coraggio, e ha dato vita al La Sirenetta Resort, un luogo magico dove si “respira” la natura a 360°, con specchi d’acqua e un lago che affascina e vede nuotare specie ittiche varie, anatre e cigni e dove, riscoprire “il rituale del sé.  

Il tutto, in una posizione strategica che consente, in poco tempo, di raggiungere l’essenza del Piemonte, dal Museo Egizio a Torino alle dolci colline delle Langhe, dalle vallate alpine occitane ai borghi storici di Saluzzo, Alba e Mondovì, all’aeroporto di Levaldigi distante solo 6 km e dunque facilmente raggiungibile anche dal Principato di Monaco e dalla vicina Costa Azzurra. Anzitutto il villaggio, che si articola in due anime, “Green Village” e “Blue Village”, è un glamping (neologismo anglosassone, fusione tra glamour e camping), ossia una nuova tipologia di vacanza dove trascorrere un soggiorno a stretto contatto con la natura.

“Ecologia e riguardo per l’ambiente” spiega Bruno Alesso “sono i principi che hanno ispirato la fantasia con la quale è stato concepito questo “buen retiro”, nato da una mia cascina di famiglia. Nel Green Village, ad esempio, troviamo eleganti cottage composti da due camere, due bagni, cucina hi-tech e un’ampia zona pranzo con divano, per ospitare fino a 5 persone, ma anche spazio in esclusiva, con un giardino privato di oltre 100 metri quadrati, perfettamente curato.

Nel Blue Village invece, la vacanza si sposta dalla terraferma all’acqua: sotto la formula di “hotel galleggiante”: prendendo infatti ispirazione dalle cabine di una nave da crociera di lusso, gli elementi premium delle mobile home si combinano con la peculiarità di una vacanza sull’acqua. Cottage esclusivi, cioè, ancorati ad un lungo molo che porta al centro del lago, circondati dal lento girovagare di cigni, germani e anatre, dove si possono anche ammirare, pregiate trote fario, gambusie che si nutrono di uova di zanzare e tartarughe. Modernamente arredate, le suites del Blue Village hanno tutte una camera matrimoniale ed una con 3 letti singoli, un bagno, aria condizionata, wifi gratuito, un soggiorno con vetrate panoramiche e una cucina tecnologica con angolo cottura, oltre che un’ampia veranda, dove vivere le emozioni uniche del lago e della natura, gustando tramonti e albe romanticissime. E nondimeno, Inesauribile fonte di relax, è la terrazza sul tetto dove è anche possibile cenare sotto le stelle”.

Dunque un progetto davvero meraviglioso ed innovativo, realizzato attingendo alla capacità produttiva del più prestigioso marchio internazionale del settore, “Crippa Concept”, specializzato nel settore del glamping di lusso. Nondimeno, perfettamente in linea con la più rispettabile tradizione territoriale, la cucina del Resort, attenta e genuina, propone i piatti più classici della tradizione piemontese,ma cerca anche di sorprendere con il tocco personale degli chef. Carni provenienti dagli allevamenti della zona, selezionate e preparate con sapiente cura, propongono sapori ormai difficili da trovare.

“Lo stretto contatto con la natura” afferma orgoglioso il patron Alesso”, è forse il nostro primo ingrediente. Organizziamo feste ed eventi, anche con allestimenti personalizzati e nella bella stagione, i nostri clienti possono godersi giornate a bordo piscina, con vista sul Monviso, alternando divertimento e relax, grazie anche al contributo dei gestori del Controcorrente Bistrot, che animano spesso l’ambiente con cocktail e musica. Su prenotazione, inoltre, è possibile ricevere un massaggio oppure concedersi un bagno caldo e rilassante, nell’originale tinozza finlandese sorseggiando un aperitivo. E proprio per continuare su questo filone, il nuovo anno vedrà il battesimo di Frozen SPA, un villaggio finlandese interno alla struttura, in pieno spirito Open Air, volto alla ricerca del contrasto tra caldo e freddo, fonte delle immense emozioni tipiche della cultura finlandese”. 

Dunque, un vero gioiello di virtù, fortemente orientato all’eco – sostenibilità, che vuole mantenere alti i valori del rispetto ambientale in ogni particolare. Ma come nasce l’idea del villaggio finlandese? “Il nuovo progetto di wellness all’aria aperta, in corso di realizzazione presso il Green Village,” risponde Alesso “è frutto di una collaborazione sviluppata con la Kirami, un’azienda finlandese leader nel mondo della produzione di tinozze e saune. Il progetto è stato seguito dai corrispondenti italiani della Kirami  Oy, gli imprenditori Dario Nicosia e Donatella Silva che, importano e distribuiscono questa linea di prodotti esclusivi. Con la loro esperienza, dunque, mi hanno aiutato a creare un villaggio dai forti connotati nordici. L’obiettivo, infatti, è quello di portare una ventata di novità nel superato concetto di SPA, inteso come luogo chiuso e appartato dove rilassarsi”.

Bruno Alesso ha dunque voluto sposare la filosofia nordica che mette il contatto con la natura al centro del percorso di benessere.  Riportando la SPA alle sue origini, quando le “Termae” erano una riconosciuta ed invidiata prerogativa della cultura mediterranea. “Questa nuova oasi di rituale del sé” è concepita come un giardino dove il percorso porterà i clienti a provare l’ebbrezza di un’autentica sauna finlandese riscaldata a legna e, dopo una seduta di intenso calore, trovarsi a passeggiare sulla neve prima di immergersi in una tinozza finlandese con acqua calda anche oltre i 40°, anche questa riscaldata a legna. Un’area relax all’aperto sarà quindi un allegro luogo di socializzazione e divertimento intorno al calore di un braciere, sorseggiando un calice di bollicine guardando le stelle. 

Infine, una grande tenda geodetica panoramica offrirà al cliente “magia” con una splendida vista sul Monviso, in attesa di un massaggio, magari di coppia. Nel villaggio nondimeno, si possono anche scoprire una serie di diversi servizi: da un bellissimo parco giochi attrezzato con divertenti gonfiabili dedicato ai più piccoli, al campo pratica di golf adiacente al villaggio, fino ai campi da padel.

“In definitiva” conclude Alesso “essere al centro di luoghi pieni di fascino è un privilegio che condividiamo volentieri con i nostri ospiti. Tutti i percorsi turistici che attirano ogni anno migliaia di persone sono infatti percorribili comodamente in giornata partendo dal nostro villaggio. E tra le mete più prossime, è doveroso menzionare la bellezza dell’originalissimo Museo delle Essenze di Savigliano così come i vigneti sulle colline del Barolo o i castelli sabaudi nei borghi del Marchesato di Saluzzo. Ma anche la scoperta di autentiche rarità uniche al mondo, come il tartufo bianco o l’immensa tradizione gastronomica piemontese. Dunque…lasciatevi guidare. Scoprirete un mondo fantastico.”

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A New York in auge la Y generation

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La popolazione di New York è ringiovanita dopo la pandemia. Nella Grande Mela infatti, dal 2019 ad oggi la percentuale di giovani (tra i 24 e i 35 anni) è aumentata del 15%.

Durante il covid  la città aveva conosciuto un esodo importante, soprattutto da parte degli over 50: a causa delle gravi restrizioni e degli spazi ristretti della metropoli, in molti avevano preferito trasferirsi, acquistando, affittando o sfruttando seconde case fuori città. Tra i posti preferiti il Connecticut, il Nord dello stato di New York, il New Jersey e, per i più abbienti, gli Hamptons, la tradizionali e località balneare dei newyorkesi ricchi.

Altri avevano addirittura deciso un cambiamento di vita, trasferendosi in Florida o Tennessee ( in particolare modo Nashville), complice anche una tassazione agevolata. Molti esperti di mercato immobiliare avevano presagito la fine di new York  da un punto di vista immobiliare e culturale. Ma per l’ennesima volta la città ha sfoderato la sua energia e il suo potere attrattivo, dimostrando  di essere il luogo dei continui flussi e cicli. Una nuova popolazione , principalmente di giovani, proveniente soprattutto da Pennsylvenia e Connecticut si è infatti trasferita negli ultimi mesi nella metropoli che, attualmente vede i 2/3 dei lavoratori di nuovo in ufficio di persona. A causa di questo cambiamento, sono mutate anche  le zone predilette nella città.  

Nel passato le zone più richieste erano la famosa Upper East side, con le celebri strade Fifth e  Park avenue e, successivamente anche Upper west, Side,  in seguito alla valorizzazione della zona di Columbus Circle. Questo trend era calato negli anni a favore di zone più alla moda come Downtown (la parte a sud della città )e Brooklyn. Tale  tendenza si è accentuata in questi giorni in quanto queste ultime zone sono le preferite proprio dai giovani, che stanno ripopolando la metropoli. ”Ho sempre creduto in New York, anche nei momenti più duri del lockdown”, afferma Lavinia Giuliani. Ricci, agente di  Brown  Harris e Stevens, una delle più note agenzie di New York “Lavoro qui da più di vent ‘Anni e dico ai miei clienti che bisognerebbe sempre comprare nei momenti di crisi immobiliare : il mercato di New York non tradisce mai”.

In effetti, nel 2021 si sono registrate più vendite immobiliari che nel 2019 e gli affitti sono aumentati del 20%.  “Le zone più gettonate al momento sono cambiate in seguito all’ ondata di giovani professionisti che è arrivata in città e i quartieri sono Trbeca, West e East Village, Sono, Tribeca e Brooklyn”, osserva Giuliani Ricci, “ma sono sicura che di qui a qualche mese tutta Manhattan tornerà a splendere più di prima”

Flavia Tibaldi

Avvocato, collaboratrice free lance di testate giornalistiche su temi di diritto, vive tra Milano Londra e Miami. Ha maturato una esperienza nel settore immobiliare come avvocato e investitore.

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Garau rinnova l’Archivio per tutelare il mercato

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Il successo planetario delle sue sculture immateriali ha rivitalizzato il mercato di Salvatore Garau, portandolo ai vertici degli interessi dell’art community. Ricordiamo che, lo scorso maggio, “Io sono”, scultura immateriale collocabile in un’ambiente coperto, all’interno di una superficie di circa un metro quadrato, è stata aggiudicata ad Art-Rite Auction di Milano per 15.000 euro (compresi i diritti d’asta). La scultura immateriale partiva da euro 6.000 di base d’asta. Dopo una strenua battaglia tra collezionisti, è stata aggiudicata al doppio. 

La stampa internazionale, di settore e non, si è buttata sulla notizia tanto che, probabilmente, Salvatore Garau è l’artista più menzionato dai media nell’ultimo mese. Di fronte a una rivitalizzazione così clamorosa di un artista, è logico che cresca il pericolo di falsi. Garau aveva già costituito un Archivio nel 2013, e ora questo è stato rinnovato, proprio in occasione della battuta d’asta (vedi qui). 

Ricordiamo che le leggi, sia internazionali sia italiane, consentono la circolazione di un quadro nei circuiti professionali soltanto se provvisto delle dovute certificazioni. Per restare in Italia, il decreto 1062 del 25 gennaio 1971, articolo 2, recita: “Chiunque esercita una delle attività previste dall’articolo 1 (n.d.r, operatori del mercato dell’arte) deve mettere a disposizione dell’acquirente gli attestati di autenticità e di provenienza delle opere e degli oggetti ivi indicati, che comunque si trovino nell’esercizio o nell’esposizione. All’atto della vendita, il titolare dell’impresa o l’organizzatore dell’esposizione è tenuto a rilasciare all’acquirente copia fotografica dell’opera o dell’oggetto con retroscritta dichiarazione di autenticità e indicazione della provenienza recante la sua firma”. 

Da parte sua, l’articolo 64 codice beni culturali cdlgs42/2004, afferma: “Chiunque eserciti l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fine di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura e di grafica […] o chiunque venda le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o, almeno, la probabile attribuzione e la provenienza”. In sintesi, quando esiste un Archivio ufficiale, gli intermediari professionali hanno l’obbligo di fornire la relativa documentazione. 

In foto, dettaglio del certificato di autenticità che accompagna l’opera

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Archivio Salvatore Garau

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Per archiviare e autenticare un’opera di Salvatore Garau è necessario inviare, tramite posta, tre fotografie del fronte, a colori e di formato cm. 18×24, una foto del retro, l’immagine dell’opera ad alta risoluzione su supporto digitale, nonché l’eventuale documentazione relativa all’opera.

Si raccomanda di allegare ai materiali elencati la ricevuta del bonifico effettuato a titolo di rimborso forfettario per le spese e per le attività relative alla consulenza e i dati fiscali per la fatturazione. L’Archivio potrà avviare la valutazione della documentazione solo se in possesso dei documenti completi.

Anche nel caso in cui le opere non siano ritenute in possesso dei requisiti necessari all’inserimento nell’Archivio di Salvatore Garau, il versamento non è rimborsabile.

I costi per l’archiviazione sono:

-2.000 euro più IVA per i dipinti di misura pari o superiore a cm. 90×90 (o comunque opere la cui somma di base e altezza è pari o superiore a cm.180);

-1.000 euro più Iva per i dipinti di formato minore;

-500 euro più IVA per le opere su carta, di formato inferiore a cm. 100×100 (o comunque la cui somma di base e altezza è inferiore a cm. 200);

-1.500 euro più Iva per le opere su carta intelata, di formato pari o superiore a cm. 100×100 (o comunque opere la cui somma di base e altezza è pari o superiore a cm.200); 

-Riguardo alle sculture immateriali, queste vengono già tutte vendute con il certificato dell’archivio.

Spedizione:

Il materiale va inviato ad ArtRelation di Milo Goj (procuratore del Maestro Salvatore Garau e responsabile dell’Archivio), via Sardegna 9, 20146 MILANO. 

Il bonifico, intestato ad ArtRelation, causale, archiviazione opera di Salvatore Garau va accreditato sul seguente Iban.

 IBAN IT16A0306909458100000000372

Soltanto le opere provviste dell’autenticazione da parte dell’Archivio possono essere messe di commercio. 

L’Archivio Salvatore Garau è stato costituito il 30 giugno 2013.
Ha sede a Milano, presso ArtRelation, in Via Sardegna, 9, CAP 20146.
L’Archivio si propone la tutela e la valorizzazione dell’opera di Salvatore Garau. Cura l’archiviazione delle opere e del materiale storico, pubblicazioni relative a mostre ed eventi, libri, rassegne stampa, materiale fotografico ed epistolari. Provvede alla conservazione del suddetto materiale rendendolo anche consultabile a fini di studio.
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La contemporary art di Sabrina Ravanelli interpreta la perdita d’identità da Covid

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Si chiama “Unidentity” l’ultimo lavoro di Sabrina Ravanelli.

L’artista milanese ha voluto, con quest’opera, rappresentare lo stato di smarrimento che molte persone stanno vivendo dallo scoppio della pandemia. Si tratta, appunto, di una perdita d’identità, intesa non strettamente nel senso fisico, bensì nella caduta dei punti di riferimento cui erano ancorati sino un anno fa i nostri valori, comportamenti e stili di vita. 

Una delle missioni della contemporary art è proprio quella di rappresentare la realtà del tempo, come ha voluto fare la pittrice. Il lavoro, di cm. 110×90, è sviluppato su una moltitudine di mascherine, proprio quelle distribuite in questi mesi dal Comune di Milano. Questo dispositivo di protezione individuale (dpi) è assurto, nel bene e nel male, a icona di questo tragico periodo.  Pur senza contestarne l’utilità, Sabrina Ravanelli che, oltretutto, è nota anche come ritrattista, trova in uno strumento che nasconde mezzo volto un simbolo visivo di questa spersonalizzazione. Nota come “material queen” per la sua abilità nel trattare i materiali, l’artista tornerà in asta il prossimo febbraio con “Attenzione, maschicidi in corso”, un’opera singolare sviluppata su una tela triangolare di cm. 60×60 presso Meeting Art di Vercelli. 

Sabrina Ravanelli vantava già alcune battute presso la casa d’asta milanese Art-Rite, dove ha sempre superato le stime. Ospite alla Biennale di Venezia del 2017 presso il Padiglione Armenia, protagonista lo scorso anno di una mostra personale presso la storica Galleria Lattuada di Milano (che la rappresenta e dove è esposto Unidentity), è la caposcuola della brand art, corrente che consiste nel rappresentare immagini (soprattutto ritratti di imprenditori o top manager) che ricordano un’azienda, sovrapposta ai brand dell’azienda stessa attraverso un’elaborata tecnica materica. 

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Lorenzo Marini star all’ultima asta di Farsetti

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Al suo debutto a Farsetti, la più nobile auction house italiana, nel secondo weekend dello scorso dicembre, Lorenzo Marini, con Alphatype, 2020, ha registrato un autentico exploit.

L’opera, una tecnica mista su tela di cm. 100×100, è stata aggiudicata con i diritti a 16.250 euro, superando il precedente record dell’autore di 14.820 euro registrato nel novembre 2019 ad Art-Rite di Milano, con la tecnica mista su acciaio di cm. 80×80, Artabeth. Tra gli autori dell’ultima generazione di contemporary art, quelli impostisi sul mercato dopo il 2000, Marini ha avuto il miglior risultato nell’asta della “casa” di Prato.

Il 25 gennaio scorso, a Meeting Art di Vercelli, il Maestro di Monselice (in provincia di Padova), con un altro Alphatype aveva toccato quota 12.750 euro. La seduta di Farsetti porta due conferme per il mercato di Marini: l’ascesa dei prezzi è continua e le opere importanti superano ormai sempre, al martello, la cifra simbolo di 10 mila euro.  

di Lorenzo Goj

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Arrigoni, angurie e meloni protetti in modo ecologico anche fuori stagione

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Oggi, melone e cocomero sono tra i frutti più coltivati al mondo. I produttori professionali, però, devono fronteggiare diversi ostacoli per ottenere risultati soddisfacenti, in primis le elevate temperature estive e gli attacchi di parassiti, primi fra tutti gli afidi. Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nella produzione di agrotessili per l’agricoltura con sede a Uggiate-Trevano, nel Comasco, propone due innovative soluzioni, particolarmente adatte per queste due colture: la gamma di agrotessili termo riflettenti Prisma® e gli schermi anti-insetti Biorete®. 

Test in campo condotti con Prisma presso un’azienda produttrice italiana hanno dimostrato efficacia nel controllo della temperatura, con conseguente riduzione del consumo idrico e migliore resa della pianta. Prisma®, una gamma di schermi protettivi che ottimizzano la diffusione della luce, garantendo al contempo la gestione del calore, è ideale per il controllo delle temperature in serra. Come hanno dimostrato test in campo condotti presso l’azienda agricola “La Palazzina” di Gualtieri (RE), specializzata in meloni, angurie e zucche, l’impiego di tali schermi permette di produrre il melone tardivo. Così, grazie alla riduzione della temperatura sotto copertura, questa soluzione si è dimostrata in grado di ridurre enormemente lo stress delle piante di melone durante i periodi più caldi. 

Il risultato è stata una spiccata uniformità delle piante e quindi nella qualità generale e nella pezzatura dei frutti, tutto a beneficio anche delle operazioni di raccolta e di selezione. Il tnt (tessuto-non-tessuto, protezione da mettere sopra le piante), infatti, viene lasciato sulle coltivazioni anche in estate fino al momento ritenuto adatto per l’impollinazione e con il duplice scopo di evitare la diffusione di virosi.
Inoltre, l’impiego di questi agrotessili consente di coltivare, senza la necessità di imbiancare durante l’estate, il film plastico evitando che si imbratti per i cicli invernali. L’imbiancamento, peraltro, che non è mai perfettamente uniforme, comporta il rischio di scottature. Prisma®, invece, va adagiata sui tunnel e può essere agevolmente fissata e rimossa grazie all’utilizzo di specifiche placchette fornite da dalla stessa azienda comasca.

Per quanto riguarda l’anguria, invece, una delle maggiori minacce proviene dagli afidi (o pidocchi delle piante). Per una protezione totale, Arrigoni propone la gamma Biorete Air Plus®, innovativi schermi antinsetto con monofilo di piccolo diametro e alta resistenza. Diversi sono i vantaggi che assicura tale soluzione: migliore ventilazione con un alto livello di protezione, temperature ridotte all’interno delle serre, ridotta occorrenza di malattie crittogamiche, migliore allegagione dei frutti e sviluppo vegetale e migliori qualità e proprietà sensoriali delle piante. “Un’agricoltura sempre più sostenibile e dove il risparmio idrico abbia un ruolo centrale sono le sfide che oggi si pongono davanti a noi”, commenta Paolo Arrigoni, nipote del fondatore Achille e attuale CEO del Gruppo. “Le soluzioni che proponiamo su melone e anguria, così come su diverse altre colture ortofrutticole, vanno proprio in questo senso, riducendo l’uso di sostanze di sintesi e garantendo un ambiente più fresco e ideale per la crescita delle piante, che, se protette, possono assorbire la forza più autentica della natura e con un minor consumo idrico”.

Oggi, il primo posto nella produzione di meloni e angurie a livello internazionale è saldamente in mano alla Cina, che da sola rappresenta oltre il 40% della produzione di anguria e il 35% di quella del melone. A grande distanza, Turchia e Iran si contendono la seconda e terza posizione di questa speciale classifica, rispettivamente con il 2,05% e 2,03% per l’anguria e l’8,17% e 8,27% per il melone. Seguono poi altri Paesi caldi, tutti extraeuropei, quali Marocco, Egitto, Messico e Brasile. Riguardo l’anguria, l’Italia occupa poco meno dello 0,3% della produzione mondiale, dietro a Spagna e Grecia per quanto concerne l’Europa. Più importante risulta invece la coltivazione del melone, dove il Belpaese detiene una quota dell’1,23% e si colloca all’undicesimo posto a livello internazionale, sempre alle spalle della Spagna (fonte: FAO).

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IDC MarketScape riconosce Ricoh come leader globale nella trasformazione del printing

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Ricoh è stata nominata leader nel report IDC MarketScape: Worldwide Print Transformation 2020 Vendor Assessment”. Il documento ha messo in evidenza come Ricoh sia diventata un’azienda di servizi in grado di abilitare la Digital Transformation nelle organizzazioni. “Ricoh si trova in una posizione di leadership per guidare la digitalizzazione andando anche oltre il printing”, si legge nel report. Questo è il risultato dell’approccio di Ricoh volto ad aiutare le imprese a migliorare il supporto ai loro clienti, ad accelerare l’innovazione, a ridurre i costi e a prendere migliori decisioni di business.

“Il repentino cambiamento che ha interessato il workplace ha velocizzato la trasformazione digitale che era già in atto”, afferma Akira Oyama, CMO, Corporate Executive Vice President, Workplace Solutions Business Group, Ricoh Company, Ltd. ”Oggi per le aziende è indispensabile eliminare i silos informativi, implementare workflow e processi digitali e gestire le informazioni anche da remoto. Il nostro approccio globale e flessibile verso le esigenze dei clienti ci consente di stare al fianco delle imprese in questi periodi difficili, focalizzandoci su aspetti fondamentali come ad esempio la salute dei dipendenti e la riduzione dei costi”.

La proposta Ricoh mette al centro il cliente ed è basata sul concetto di servizio e questo, sottolinea il report, consente di indirizzare i nuovi trend che impattano sugli ambienti di lavoro e di ridurre la complessità. Servizi e soluzioni per l’automazione dei processi, piattaforme per l’analisi dei dati scalabili e basate sul cloud e sistemi per la gestione dei documenti sono solo alcuni esempi di come Ricoh sia in grado di rispondere alle nuove esigenze.

“Ricoh è leader nel mercato MPS e può contare su un modello di erogazione dei servizi tra i più integrati ed efficienti di tutto il mondo”, spiega Robert Palmer, Research VP per IDC Imaging, Printing, and Document Solutions group. “L’infrastruttura basata sul cloud di cui Ricoh dispone e il focus sull’integrazione di ambienti di lavoro fisici e digitali sono oggi più importanti che mai. Anche l’offerta per la governance delle informazioni e la sicurezza dei dati sono elementi differenzianti grazie ai quali Ricoh è stata riconosciuta come leader nell’IDC MarketScape”.

Inoltre, come sottolineato del report, “nessun altro vendor del printing può vantare un numero di acquisizioni nel mercato degli IT Services come quelle di Ricoh”. Infine, anche gli investimenti in Ricerca e Sviluppo dell’azienda giapponese rappresentano un elemento importante per la Digital Transformation delle aziende.

 
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La trasformazione digitale come fondamenta del cambiamento

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Il cambiamento è diventato una costante e le aziende che non riescono a stare al passo sono destinate, prima o poi, al fallimento.

La grande sfida di oggi riguarda dunque la capacità di far fronte a contesti in continua trasformazione. In che modo le imprese possono fare leva sull’innovazione tecnologia per far fronte alle nuove esigenze dei clienti? La risposta, almeno in parte, riguarda senza dubbio lo sviluppo delle competenze, un elemento fondamentale per riuscire a competere sul mercato.

Le organizzazioni devono trasformare il modo di lavorare e cambiare prospettiva. Ricoh è stata in grado di farlo. Probabilmente molte persone ci considerano un produttore di sistemi hardware ed è quello che eravamo quando siamo nati, nel 1936. Oggi, invece, gli analisti, il mercato e i nostri clienti ci considerano un’azienda di servizi digitali. Cosa significa esattamente? Significa offrire soluzioni e servizi che supportano la trasformazione digitale delle organizzazioni e consentono loro di lavorare in modo più smart grazie a processi più rapidi. Ma non solo: essere un’azienda di servizi digitali vuol dire essere in grado di sviluppare soluzioni personalizzate per rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Il nostro obiettivo è aiutare le aziende a restare sempre connesse, realizzando ambienti di lavoro ibridi in cui remote working e presenza in ufficio sono due facce della stessa medaglia. Inoltre, supportiamo le imprese con soluzioni sicure e scalabili, veloci da implementare e semplici da utilizzare. Questi sono solo alcuni aspetti che ci rendono un’azienda di servizi digitali. Sia a livello globale che locale, Ricoh può contare su competenze specifiche in ambiti quali Office 365, Data Analytics e Software Engineering riuscendo così ad identificare rapidamente nuovi trend. L’obiettivo è lavorare a stretto contatto con i clienti per proporre soluzioni personalizzate “as a service”, una modalità sempre più richiesta dalle aziende di tutta Europa. La nostra offerta spazia dai prodotti per il workplace management alle soluzioni che consentono di analizzare i dati relativi all’ambiente di stampa, a quelle per la reportistica basate su analytics e intelligenza artificiale. Di recente, il CEO del Gruppo Ricoh Jake Yamashita ha affermato: “Dobbiamo utilizzare il potere della trasformazione digitale per valorizzare il potenziale delle persone e consentire loro di lavorare ovunque”. Per raggiungere questo obiettivo continuiamo a investire nell’innovazione, nelle competenze e nei talenti, così da riuscire ad essere promotori del cambiamento presso i nostri clienti.

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