Salvatore Garau, arriva la testa dell’Anguilla di Marte

L’artista sardo Salvatore Garau, uno dei protagonisti della contemporary art internazionale, ha terminato un’installazione di 7 metri d’altezza e 3 tonnellate di ferro battuto, chiudendo un progetto iniziato 11 anni fa, quando aveva inaugurato a Santa Giusta (in provincia di Oristano), dove è nato, “Anguilla di Marte”, una scultura di 12 metri, che raffigurava appunto la coda del pesce. Ora all’anguilla spunterà la testa, che sarà collocata in un luogo ancora segreto, ma non lontana dal resto del corpo. E’ possibile, comunque, recarsi presso il laboratorio del fabbro Stefano Piga e vedere alcuni dettagli dell’opera tanto attesa.

La nuova scultura è stata realizzata in due parti che stanno per essere smaltate e saldate. Raffigura una bocca aperta che addenta due teste elleniche del II secolo avanti Cristo, perfette copie del Satiro scoperto sotto la laguna sarda durante gli scavi diretti nel 2009 da Del Vais e Sanna.  «La testa dell’anguilla ha vagato per 11 anni sotto una terra ricca di storia e civiltà», racconta il Maestro sardo, «adesso spunta nervosa, tenendo tra i denti tracce del nostro passato, quasi a voler metterci in faccia chi siamo stati e a ricordarci da dove veniamo: La nostra è stata terra di commercio, di ricchezza e di incontro di tanti popoli».

Garau aveva deciso di realizzare la testa solo quando, tre anni fa, si era trovato di fronte alla ceramica del Giovane Satiro. In quel momento è nata l’idea e il desiderio di realizzare la scultura, dandogli non solo un senso che rispetta il genius-loci, ma anche aprendo l’opera a una lettura che si presta a nuove interpretazioni. 

Conclude Garau: «l’Anguilla di Marte è un’opera che ha il compito di rammentarci che dimenticare le nostre origini è un’offesa al nostro presente che sta già diventando futuro».

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