I Ristoranti d’Italia 2017, la prestigiosa guida de L’Espresso, ha consacrato Seta “miglior ristorante della Lombardia”, premiandolo con Quattro Cappelli e con il premio speciale “Servizio di sala dell’Anno”. Seta, il ristorante del Mandarin Oriental Milan, ha ottenuto questi riconoscimenti sia per la cucina diretta dall’Executive Chef Antonio Guida (ndr: ex chef del Pellicano), sia per il servizio in sala, curato da Alberto Tasinato, Food & Beverage Manager dell’hotel.
Mandarin Oriental Milan si sviluppa all’interno di quattro eleganti palazzi del XVIII secolo completamente rinnovati situati in via Andegari, nel cuore della città, in una posizione contigua al quadrilatero della moda. Fa parte del Mandarin Oriental Hotel Group, che detiene e gestisce alcuni degli hotel e dei resort più esclusivi al mondo.
Abbiamo intervistato Luca Finardi, G.M. del Mandarin hotel Milan ed ecco cosa ci ha raccontato.
Come è approdato qui al Mandarin Oriental?
«Ho 43 anni, nel 2005, a 32 anni, ero il GM più giovane d’Europa. Sono approdato a luglio 2014, al Mandarin Oriental a Milano, un anno e 1 mese prima della sua apertura. (ndr: 31 luglio 2015). In questo modo ho avuto la grande opportunità di occuparmi di tutto il “recruitment”, del personale, di impostare tutti gli standard di servizio. E stata una esperienza straordinaria, e questo grazie al Gruppo Statuto, che ci ha permesso di avere questa struttura, disegnata dall’ architetto Antonio Citterio; ci sono voluti ben 7 anni per la ristrutturazione e non si è badato a spese.
Il Gruppo Mandarin Oriental ha aperto 30 hotel nel mondo, di cui per metà di varie proprietà e per l’altra metà in management: nessun hotel è uguale all’altro, e ognuno è realizzato con un diverso architetto. Ogni Mandarin hotel ha come caratteristica uno stile che si sposi con la città, ed è per questo che per la città di Milano è stato scelto Antonio Citterio, architetto milanese.
L’obiettivo è di aprire altre strutture in Italia., con una posizione “speciale”.
Qual è la filosofia del Mandarin hotel Milan?
“Mandarin ha una filosofia orientale, un approccio “humble”: io dico sempre che il cliente all’arrivo si saluta, e alla partenza si “abbraccia”, è come se si creasse tra l’hotel e i suoi ospiti una “relazione”. Il lusso, al Mandarin hotel si traduce in “esperienza”, e questa consiste anche nel mettere in condizione gli ospiti di essere riconosciuti.
A suo parere, Milano sta vivendo un nuovo Rinascimento?
“Abbiamo appena lanciato una guida proprio sulla città di Milano. D’accordo con tutti gli altri direttori di hotel compreso me, ci siamo detti che era assolutamente necessario parlare della destinazione Milano, e non solo dei locali presenti in essa.
Milano si può considerare a tutti gli effetti la Londra italiana, tutto questo pubblico internazionale che sta arrivando qui ha dato una nuova energia alla città. Diciamolo, fino a qualche anno fa Milano, prima dell’Expo, nell’ immaginario collettivo era solo business, fashion, interior design, e stop.
Questa città invece che non ha più l’aspetto borghese di prima, ha tantissimo da dare. Pochi per esempio sanno che è la città con più ristoranti gastronomici d’ Italia, protagonista di esperienze culturali straordinarie a cominciare dalle migliori exibition a Palazzo Reale, alla Triennale, alla Permanente, e dotata di musei unici come Il Museo del Novecento, la Pinacoteca di Brera, il museo Ambrosiano, la stessa Fondazione Prada, etc. etc. Di più, è’ la sola città italiana che ha una prossimità unica per vivere esperienze locali meravigliose: è a un’ora dal lago di Como, un’ora per andare a sciare, un’ora per andare al mare. E poi Milano ha un hub straordinario, Malpensa che funziona. Concludendo noi dobbiamo lavorare per questa rinascita, e cavalcare quella che è l’onda buona dell’Expo, sul fatto che Milano è diventata ormai una città internazionale. anche grazie alle Università. E’ bene sostenere questa apertura e continuare a parlare della città come destinazione eccellente”.
E il ristorante?
“Seta è affollato tutte le sere, e richiama un pubblico milanese ed internazionale. Lo chef è Antonio Guida, che è riuscito ad ottenere 1 stella Michelin già dopo soli 3 mesi dall’apertura. E poi, come abbiamo detto all’inizio, di recente Mandarin Oriental Milan ha ottenuto i 4 cappelli attribuiti dalla guida dell’Espresso come miglior ristorante della Lombardia e migliore servizio di sala d’Italia.
Antonio proviene dal resort “Il Pellicano”, dove ha lavorato per 11 anni e dove aveva 2 stelle Michelin; è approdato qui al Mandarin insieme a me, abbiamo lavorato fianco a fianco sul setup del “ food and beverage” del Mandarin che è il cuore e insieme l’action dell’hotel. Abbiamo scelto il nome Seta perché ci era venuto in mente Marco Polo e “Dall’Oriente all’occidente..”. Riteniamo che nell’essenza del nome “Seta”, oltre ad un “vago sapore orientale” sia rappresentata anche tutta l’italianità dei piatti del nostro chef. Abbiamo realizzato un business lunch a 60 euro, con due piatti compreso acqua, caffe, etc. etc”.
E la Spa?
“La nostra Spa è un luogo in cui la filosofia e la cultura del Mandarin si esprime appieno, e si realizza in un’esperienza orientale, ma soprattutto dello spirito. Anche qui c’è l’intenzione di coniugarsi con Milano, infatti è aperta al pubblico, e al suo interno vi è presente la piscina più grande del centro di Milano.
Una volta arrivati si “stacca la spina”: come prima cosa si spegne il telefono, e si tolgono le scarpe. Al suo interno vari terapisti, anche cinesi, effettuano trattamenti di bellezza, ovvio, ma soprattutto qualsiasi tipo di massaggio. Al suo interno è presente anche un parrucchiere esterno, Massimo Serini”.

Luca Finardi, General Manager