Anche il digitale ha un cuore

Premio Cuore Digitale è un’iniziativa organizzata dall’associazione non-profit Cuore Digitale per sostenere le migliori tecnologie digitali sviluppate a favore del sociale.  Racconta il Presidente dell’Associazione, Gianluca Ricci: «Quest’anno abbiamo pensato a un’edizione speciale che coniuga la tecnologia con la terapia della felicità e con lo spirito natalizio»,La premiazione si è svolta venerdì 21 dicembre nella ludoteca dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma in cui i bambini ricoverati nell’Ospedale Pediatrico sono stati protagonisti di un viaggio nello spazio. In un’atmosfera davvero natalizia, i piccoli pazienti hanno avuto l’opportunità, grazie a visori per la realtà virtuale, di atterrare sulla Luna e di passeggiare nel cosmo tra stelle e pianeti. Un momento che non soltanto ludico ma anche istruttivo grazie al divulgatore scientifico Roberto Giacobbo che ha stimolato i bambini con domande e risposte. Aggiunge Ricci: «Per l’occasione sono stati donati all’Ospedale Bambino Gesù anche dei tablet con lo scopo di stimolare la creatività dei più piccoli ed accrescere nuove competenze».«Ricoh Italia»,  commenta Davide Oriani, CEO dell’azienda, «crede fortemente nell’innovazione sostenibile e solidale. Ed è per questo che, anche quest’anno, abbiamo deciso di dare il nostro supporto a questa iniziativa volta a premiare le persone che mettono il proprio lavoro al servizio della collettività. Questa è inoltre un’importante occasione per dare visibilità a tematiche sociali rilevanti affinché si possa creare un ecosistema che valorizzi la solidarietà e il ruolo che le tecnologie possono ricoprire in questo ambito».Quest’anno il premio è andato al ricercatore dell’equipe sanitaria del Bambino Gesù, il dottor Luca Borro, che ha contribuito al successo dell’operazione chirurgica per la separazione di due gemelle siamesi. Utilizzando la stampa 3D, il dott. Luca Borro ha riprodotto il modello dei corpi delle gemelle siamesi, compresi di vasi sanguigni. Il suo lavoro ha permesso ai chirurghi di studiare in anticipo la tecnica più idonea per la separazione delle gemelle, consentendo di dimezzare quasi i tempi dell’intervento e di lavorare sul campo agendo quindi in totale sicurezza.

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