Con l’introduzione negli uffici di nuove tecnologie si prevede un netto cambiamento del modo in cui lavoriamo e della tipologia di attività che svolgiamo. Cosa ne pensano i dipendenti europei? Ricoh ha condotto una ricerca per scoprirlo.
La quasi totalità del campione (98%) è infatti entusiasta o fiduciosa all’idea che nella propria azienda vengano introdotte nuove tecnologie. Anche in Italia l’atteggiamento verso la digitalizzazione è generalmente ottimista: i dipendenti si definiscono a riguardo entusiasti (65% del campione) e fiduciosi (38%) e solo una minoranza è dubbiosa (4%) e preoccupata (10%).
Automazione e intelligenza artificiale sono sotto i riflettori
Al campione è stato chiesto di esprimere la propria opinione riguardo all’impatto sul proprio modo di lavorare di una serie di tecnologie. Il 67% degli intervistati italiani (percentuale in linea con la media europea) pensa che l’automazione dei processi avrà un impatto positivo e il 62% è dello stesso parere in relazione all’intelligenza artificiale; questa seconda percentuale è più alta della media europea che si attesta al 52%. Gli italiani sono più ottimisti anche in relazione alla robotica – che avrà un impatto positivo secondo il 46% del campione, mentre la media europea è del 40% – e alla stampa 3D (impatto positivo secondo il 53% del campione italiano, dove la media europea è del 46%). In merito alla realtà virtuale la percentuale coincide: il 39% del campione italiano e di quello europeo afferma che essa avrà un impatto positivo sulle attività.
Per garantirsi un successo a lungo termine, riuscire a trattenere i migliori talenti e a competere in modo costante, le aziende devono ascoltare e accogliere le richieste dei propri dipendenti. Un ambiente di lavoro digitale non può più essere una semplice aspirazione per le imprese, ma deve diventare una realtà concreta.