La sua missione principale è quella di preservare e tutelare un prodotto eccellente, ossia il formaggio a pasta filata che presenta la maggior varietà di forme e pesi di qualunque altro prodotto caseario. Il soggetto in questione è il Consorzio Tutela Provolone Valpadana DOP, un organismo senza fini di lucro, costituitosi nel 1975, con sede a Cremona, che raggruppa i soci produttori di formaggio Provolone Valpadana DOP che abbiano i loro caseifici nella zona di produzione delimitata (Regione Lombardia, Regione Veneto, Regione Emilia Romagna, Provincia Autonoma di Trento) e che trasformino a Provolone Valpadana D.O.P., esclusivamente latte raccolto nella zona stessa. Ad esso possono aderire anche i produttori di latte, gli stagionatori e chi commercializza all’ingrosso. Dunque, una realtà che vigila in modo rigoroso sulle diverse fasi di lavorazione, produzione e vendita di Provolone Valpadana D.O.P., su incarico specifico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e che si dedica anche allo sviluppo di nuovi mercati, offrendo assistenza tecnico scientifica per migliorare le tecnologie produttive, sia dal punto di vista sanitario che organolettico. Inoltre, attraverso il Consorzio, gli attori della filiera vengono protetti da ogni tipo di concorrenza sleale e i consumatori sono quindi tutelati da frodi, contraffazioni e relativi danni economici e di salute.
Del resto, il Consorzio ha voluto estendere questo messaggio anche ad un pubblico di sportivi, per coniugare esigenze di benessere con un gusto eccellente.
“Il Provolone Valpadana D.O.P.” spiega Vittorio Emanuele Pisani, Direttore del Consorzio – Tutela Provolone Valpadana “con la plasticità della sua pasta che consente, in fase di lavorazione ai mastri casari di dilettarsi nel produrre forme dai pesi quanto mai vari, è un vero e proprio fiore all’occhiello dell’italian food, orgoglioso del suo passato (le prime note sui formaggi a pasta filata risalgono addirittura al Medioevo) e del suo status odierno di formaggio versatile e contemporaneo, che la gastronomia internazionale apprezza e gli estimatori non si fanno mancare: dolce o piccante, fresco o stagionato, a mandarino o cilindrico. Ecco perché, siamo sempre più convinti che le nostre campagne per promuovere un sistema di nutrizione sano, stiano cominciando a dare i loro frutti. I giovani, le famiglie e gli sportivi sempre più riconoscono il ruolo del Consorzio come garante di cibi prodotti nel rispetto delle procedure e della qualità, elementi fondamentali per il benessere e l’equilibrio delle persone. Non a caso, nel 2017 e anche per la prima parte del 2018, il Consorzio ha previsto una attività di informazione e promozione sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari con azioni volte all’informazione verso i consumatori e verso la valorizzazione del prodotto. Questo progetto (che terminerà a giugno 2018), fa parte di un progetto promosso all’interno del Piano di sviluppo rurale del Veneto 2014-2020, Misura 3.2.1, con la finalità di allargare la conoscenza del prodotto facendone percepire il valore aggiunto, cui si aggiungerà, da novembre, un apposito contributo di Regione Lombardia, sempre sul P.S.R. 2014-2020 misura 3.2.1.”
Ma nei dettagli, in cosa si concretizzerà effettivamente questo supporto?
“Il supporto” risponde Pisani “permetterà al Consorzio di avere una moltitudine di attività come Torino Gourmet, e la presenza fisica del prodotto nell’aeroporto di Verona, scelto perché è quello con più presenza di famiglie. Qui vi saranno due momenti, uno in dicembre e l’altro in marzo, dove sarà possibile conoscere meglio questo prodotto e anche assaggiarlo.
Sempre per merito di questi programmi, il Consorzio sarà presente nelle scuole con la fornitura di materiali conoscitivi sull’alimentazione da utilizzare per le lavagne LIM. Ma non solo così. Entro fine anno saranno sensibilizzati direttamente e complessivamente circa 1000 studenti, con un format ormai comprovato, non solo teoria ma pratica anche nell’uso del prodotto DOP.
Inoltre, sempre per il programma finanziato dalla Regione Veneto e nell’ambito delle attività di promozione rivolta alla ristorazione, è stata realizzata una scatola con la terrina, che verrà distribuita dal Consorzio attraverso operatori di settore. Il packaging è particolare anche nel design. Non mancheranno, infine, le iniziative di visita alla produzione effettuate presso il Caseificio sperimentale di Lodi, il cui obiettivo sarà quello di visionare dal vivo la produzione del prodotto. I viaggi, saranno team di 10 – 15 giornalisti, specializzati e d’opinione e blogger. Un primo viaggio sarà organizzato nella parte terminale di novembre e l’altro a metà gennaio”.
E per quanto riguarda invece la promozione nei Paesi esteri?
“Abbiamo avviato” afferma il Direttore del Consorzio Tutela Provolone Valpadana “un’attività negli USA, ossia un programma che si fonda su un regolamento europeo (1144) per la promozione nei Paesi Terzi. Esso in pratica, finanziato da EU, permetterà al Consorzio Tutela Provolone Valpadana, Consorzio Tutela dell’Asti, Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, di sviluppare un programma di promozione sul suolo americano. Vi è infatti molta attenzione e attesa su questa attività perché i prodotti dei rispettivi Consorzi possono insieme, senza ombra di dubbio, influenzare positivamente operatori e consumatori. Il budget totale a disposizione per questo progetto è di circa 6 milioni di euro.”
Quando si svolgerà?
“Tra il corrente anno fino al 2019. In particolare, nei primi tre mesi del 2018” conclude Pisani “si terranno 300 giornate nella grande distribuzione; 30 settimane nei ristoranti di molte aree americane tra cui NYC, Boston, Los Angeles, San Francisco e altre città; 30 fine settimana nei più trendy wine bar americani, dove gli aperitivi saranno a base di prodotti dei Consorzi raggruppati. Il lancio ufficiale dell’iniziativa sarà a gennaio 2018 a Manhattan in occasione di una conferenza stampa ad hoc, che sarà rilanciata con la presenza, a San Francisco, alla fine di gennaio, alla fiera Fancy Food.
Infine, il CTPV è attivo ed è stato impegnato in ben 5 opposizioni in alcuni paesi terzi per il riconoscimento del termine “Provolone Valpadana” e nondimeno, si sta adoperando, attraverso l’associazione Alti Formaggi ed in collaborazione con il Movimento del turismo del vino lombardo, un apposito spazio allestito a Milano, in Piazza 5 Giornate: tutto sarà reso pubblico entro il mese di novembre. All’ex casello, si potrà degustare il Provolone Valpadana DOP, e non solo, con i vini del territorio”.
A cura di Chiara Osnago Gadda